La prima grande mostra antologica dedicata all’artista dopo la sua scomparsa nel 2017 a Bologna presso Palazzo Fava fino all’11 febbraio 2024
Concetto Pozzati era intimamente legato al FARE ARTE e così si esprimeva sulla pittura:“La pittura è entrambe le cose: è vita, ma è anche grande sofferenza. La pittura ha simultaneamente queste due componenti: gioia e sofferenza. Almeno per me è questo. E un’attività che comporta sofferenza, ma che dà senso e felicità alla vita”
Chi è Concetto Pozzati
Gli piaceva definirsi “pittore rapinatore”, come a dire di essersi imbevuto, ai suoi esordi, del clima dell’informale e della pop art, e di essersi poi orientato secondo la convinzione che «le immagini non nascono dall’immaginazione, ma solo da altre immagini».
Aveva cominciato a farlo, arrivato a Bologna per studiare all’Istituto d’arte dal paese natale di Vo’ di Padova, formandosi dal ‘55, a vent’anni, nell’atelier parigino dello zio Sepo – Severo Pozzati – formidabile precursore dell’arte della pubblicità e questa influenza ben si vede nelle sue opere.
La mostra a Bologna presso Palazzo Fava
L’esposizione di Bologna propone un’interessante visione del pittore curata da Maura Pozzati, figlia dell’artista, oltre che curatrice e direttrice dell’Archivio Concetto Pozzati, e presenta un insieme di circa cinquanta opere, tra cui alcune inedite ed altre non esposte da un lungo periodo. Vi sono dipinti di grande formato, lavori tridimensionali e opere su carta, tutte provenienti dall’Archivio dell’artista.
Il percorso espositivo non segue un ordine cronologico, ma è piuttosto organizzato in base a temi per creare un dialogo intimo tra la pittura di Concetto Pozzati ed i magnifici fregi pittorici di Palazzo Fava, sede della mostra.
Il percorso abbraccia le principali fasi della carriera dell’artista: tra cuii dipinti iconici degli anni ’60, che possono essere collegati al movimento “Pop”, per poi esplorare la produzione meno conosciuta degli anni ’70, caratterizzata da sperimentazioni concettuali. La mostra prosegue esaminando la pittura densa e carnosa degli anni ’80, ’90 e 2000, che evidenzia l’interesse di Pozzati per gli oggetti quotidiani e gli oggetti di affetto. Infine, la mostra si conclude con la serie Vulvare, realizzata nell’anno 2016 e rappresenta l’ultima fase dell’artista mostrando la sua sensiblità erotica di fine carriera.
Come visitare la mostra?
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